Rispetto all’India di quei tempi la situazione è diversa, ma il bisogno d’aiuto rimane. In Italia oggi non ci sono rischi di sicurezza alimentare, eppure secondo un rapporto della Coldiretti nel 2018, 2,7 milioni di persone hanno chiesto aiuti alimentari. Nei paesi più sviluppati oggi la povertà prende forme diverse e ci sono tante condizioni di difficoltà e di emarginazione.
Inoltre il sistema alimentare attuale presenta grandi problemi economici, ambientali e sociali. Lo sviluppo di una grande industria alimentare ha prodotto squilibri dei prezzi, sprechi di cibo, disuguaglianze tra paesi; l’agricoltura intensiva e il largo consumo di proteine animali stanno creando grandi problemi ambientali come effetto serra e perdita di biodiversità; il largo consumo di “cibo spazzatura” sta generando seri problemi di salute pubblica, dai molteplici disturbi alimentari, all’aumento delle malattie cardiovascolari.
Oggi in Italia Food for Life unisce l’aiuto alla povertà e all’emarginazione sociale con la sensibilizzazione della società civile, per condividere scelte di vita non violente a partire dal cibo.
Nel far questo l’associazione crede molto nell’attività di volontariato. La cooperazione tra persone diverse e la condivisione di gesti di solidarietà ispira ogni individuo ad essere proattivo, a compiere scelte migliori nella propria vita e genera benessere nella comunità locale. Perché il servizio disinteressato porta pace e felicità nella vita di tutti.
Negli ultimi quattro anni a Torino, Food for Life ha costruito un programma di solidarietà cittadina che ha distribuito 50.000 pasti. Nel corso dell’esperienza si è sviluppata una rete di collaborazioni e relazioni territoriali di vario tipo, tra enti, associazioni locali e con il Comune della città.
La tradizione dei Veda stabilisce il principio dell’unità nella diversità: "Vasudeva Kutumbakam", dice un antico mantra vedico, "Il mondo intero è una famiglia". In questo spirito inclusivo e non settario, Food for life, opera nella comunità locale in modo collaborativo e propositivo. Offrendo così un contributo al settore umanitario, per far crescere l’attenzione sulla qualità del cibo e per generare una crescita, individuale e sociale, nella consapevolezza dell’unità di tutti gli esseri.